La vitiligine è sicuramente una malattia complessa e oggigiorno può costituire, forse molto più che in passato, un problema, specialmente a livello sociale e relazionale, per chi è costretto a conviverci tutti i giorni nella propria quotidianità.
Tuttavia, chi ne soffre non deve sentirsi condannato perché è una patologia con la quale, nonostante la sua problematicità, è possibile confrontarsi conseguendo un miglioramento cutaneo e di conseguenza migliorando la qualità della propria vita. Essenziale è procedere con il giusto inquadramento della vitiligine per impostare la migliore scelta terapeutica.
Che cosa è la vitiligine?
La vitiligine è una malattia che appartiene ai disordini della pigmentazione cutanea, caratterizzata dalla comparsa sulla cute di chiazze bianche causate dalla scomparsa o disattivazione dei melanociti responsabili in larga parte della produzione di melanina.
Generalmente tali chiazze tendono a presentarsi sulle mani, sul volto, sulle aree genitali e i gomiti, ma non ne sono esenti le altre parti del corpo.
La vitiligine colpisce sempre nello stesso modo?
No, esistono varie forme di vitiligine.
La vitiligine può essere classificata dunque secondo varie forme:
La più comune è quella definita generalizzata, detta anche simmetrica, bilaterale o volgare. Essa colpisce appunto bilateralmente e in maniera simmetrica più distretti cutanei. Ad esempio, la comparsa di una chiazza bianca sulla mano destra è seguita immediatamente o contemporaneamente dall’insorgere di una medesima macchia sulla mano sinistra.
Anche l’andamento clinico della vitiligine risulta peculiare in quanto presenta fasi di peggioramento, di stazionarietà e di ripigmentazione persino spontanea. Generalmente (nel 97% dei casi) insorge e peggiora nel periodo primaverile o estivo.
Chi può essere colpito dalla vitiligine?
La vitiligine colpisce circa l’1% o il 2% della popolazione senza differenze di sesso e purtroppo nemmeno di età, perciò anche i bambini possono soffrire di vitiligine.
Secondo le statistiche la familiarità incide tra il 10% e il 15%.
Quali sono le cause della vitiligine?
Potremmo paragonare la vitiligine a un mosaico antico del quale fino a oggi siamo stati in grado di recuperare soltanto alcuni tasselli, i quali ci permettono di comprendere, pur nella loro incompletezza, quale immagine essi vanno a comporre.
Le ricerche compiute ci consentono infatti di formulare alcune ipotesi patogenetiche della vitiligine:
È possibile prevenire la vitiligine?
Rafforzare il proprio sistema immunitario, conducendo una vita sana e seguendo una alimentazione equilibrata con eventualmente l’integrazione di prodotti fitoterapici, è di aiuto, in generale, nella vita quotidiana. Però di fatto non è possibile prevenire la vitiligine, cioè impedirne l’insorgenza.
Si può piuttosto limitare i danni di questa patologia e consigliare ai pazienti affetti da vitiligine di fare attenzione a non sottoporsi a traumi cutanei come ustioni solari, soprattutto su cute sana, cerette a caldo, peeling troppo forti in fase di attività della vitiligine (Fenomeno di Koebner, vedi paragrafo).
Quindi è necessario temere ogni chiazza bianca sulla pelle?
No, poiché non tutte le chiazze bianche che si presentano sulla cute sono segno di vitiligine. Piuttosto potrebbero essere segni dovuti al fotoinvecchiamento cronico oppure segni di pitiriasi versicolor, il cosiddetto “fungo del mare”, o ad altre patologie cutanee. Comunque è sempre bene fare esaminare le chiazze bianche che compaiono, soprattutto se sospette, da un dermatologo.
È possibile affrontare la vitiligine?
Sì, è possibile confrontarsi con essa e affrontarla. È la stessa malattia del paziente a indirizzare il medico verso la migliore scelta terapeutica per quel determinato caso.
Le macchie non sono pagine bianche ma un vero e proprio libro scritto che ci permettono di interpretare la patologia e di comprendere la fase in cui essa si trova, se in attività, se in fase iniziale, se in stadio di stabilità o di miglioramento.
Dall’osservazione morfologica delle chiazze secondo il Vitiligo Activity Index (V.A.I.), possiamo distinguere quattro aspetti principali delle chiazze:
Come viene impostata la terapia?
Il dermatologo, per scegliere l’approccio terapeutico più idoneo, considera:
Qual è dunque la migliore scelta terapeutica per affrontare la vitiligine?
La terapia va impostata in base al quadro di attività clinica della malattia e quindi risulta essenziale l’indice di attivazione della vitiligine del V.A.I. (il protocollo controfasico).
Nessuna scelta terapeutica risulta in assoluto la più efficace o quella definitiva, in quanto ogni terapia è idonea soltanto per alcune fasi dell’evolversi della vitiligine.
Il percorso terapeutico è sempre medio-lungo, con controlli periodici in studio a distanza generalmente di tre-sei mesi e con protocollo terapeutico da eseguire a casa propria.
In studio l’osservazione delle macchie è compiuta sotto la luce di Wood, che permette di far risaltare le chiazze, anche quelle meno evidenti. Si eseguono quindi fotografie delle chiazze per osservarle con attenzione e seguire lo sviluppo della malattia utilizzando una apparecchiatura fotografica specifica per la vitiligine. Inoltre, mediante una particolare apparecchiatura, è possibile valutare la quantità di melanina presente nelle macchie bianche.
In seguito si procede con:
È possibile guarire completamente dalla vitiligine?
La vitiligine è una malattia complessa e non facile da curare. Purtroppo non possiamo promettere miracoli ed è necessario ricordarci che ogni caso è diverso e che bisogna essere pazienti e costanti.
Considerato questo, ci sono pazienti che sono guariti e che non presentano ricadute anche da più di dieci anni, spesso perché la vitiligine è stata individuata in uno stadio iniziale e perché hanno avuto la costanza e la perseveranza di sottoporsi alle terapie.
Molti presentano notevoli miglioramenti e sono riusciti a controllare l’evoluzione della malattia grazie a un protocollo terapeutico adeguato.
In altri pazienti si è rivelato più difficile migliorare la condizione cutanea; è certo che è compito del medico continuare a seguirli ed è necessario che il paziente non si deprima.
Spesso a ottenere i migliori risultati sono coloro che presentano la vitiligine con una forte componente psicosomatica e quindi comparsa a seguito di un trauma psicologico o di un forte stress. In questo caso i bambini rispondono meglio alle terapie dermatologiche.
Si consideri inoltre che ci sono parti del corpo che danno maggiori risultati, quali volto, collo e decolleté, mentre le falangi delle mani, i piedi e le aree genitali rappresentano zone più ostiche.
Il medico deve sempre cercare di migliorare la qualità di vita del paziente e sulla base della mia esperienza ho visto pazienti che, pur con una vitiligine ancora estesa, sono riusciti a migliorare la propria cute su zone critiche, come mani e volto, riuscendo a riacquisire sicurezza nella propria vita e ritornando a essere, infine, sereni.
Dott. Claudio Comacchi
Dermatologo - Tricologo - Dermochirurgo
Firenze